Sestiere Porta Filiamabili
Percorrendo Corso Ovidio (dall'Acquedotto medievale) e svoltando in Via Mazara si accede al Sestiere di Porta Filiamabili. Subito sulla destra troviamo il Palazzo Tabassi appartenuto ai Baroni Tabassi, la cui origine è databile intorno al XV secolo: ciò si evince dall'analisi del portone principale che, con il suo arco ribassato, inserito in una cornice rettangolare, richiama da vicino il modello napoletano di età durazzesca.
Di fronte si può ammirare la Chiesa di San Francesco della Scarpa, seguita alla sua destra dal Palazzo Municipale; un tempo questi edifici erano parte di un maestoso complesso francescano costituito dalla Chiesa, già presente nei documenti del 1241, e dal convento che le fu annesso nel 1290 da Carlo D'Angiò. Splendida testimonianza della struttura originaria è l'antico portale laterale che si affaccia all'esterno delle mura davanti all'Acquedotto medievale, frutto del lavoro di maestri lombardi e locali ed eseguito secondo i motivi decorativi dell'arte pugliese del XIII secolo.
Di fronte al vecchio convento, attuale sede municipale, non passa inosservato il Palazzo del Marchese Mazara, che fu sontuosamente ricostruito dopo il sisma del 1706 in previsione del soggiorno a Sulmona del re Ferdinando di Borbone.
Al termine di Via Mazara troviamo un piccolo giardino pubblico (il luogo di incontro per le nostre cene, ma non solo...), sul quale si affaccia il Palazzo del Barone Mazara, costruito nel '500 e probabilmente prima dimora della famiglia. Al pari di altri edifici, esso fu restaurato in epoca napoleonica, come indicato dagli stucchi con le aquile imperiale che si trovano nell'androne.
Poco più avanti, lungo la cinta muraria interna, irta sull'antica Discesa dei Mulini, è situata Porta Filiorum Amabilis (i Figli di Amabile, che gestivano le operazioni di apertura e di chiusura della stessa). Su un suo muro interno è visibile una pietra raffigurante una scena di caccia, residuo di un precedente edificio pagano.
Alla destra della porta si può osservare il portone del Palazzo Merolini, che con il suo arco a sesto ribassato testimonia la diffusione e la lunga persistenza del gusto durazzesco proveniente da Napoli.
Costeggiando il giardino si può risalire verso Via Giovanni Quatrario, antica strada che mutua il nome dal noto poeta umanista, percorrente tutto il lato occidentale del Sestiere e ricca di angoli caratteristici: da notare, ad esempio, l'arco situato all'incrocio con Via Acuti, sormontato da una bellissima bifora e, poco più avanti, tra Vico Chiaro e Via Trozzi, un portalino sulla cui chiave è scolpito il bassorilievo raffigurante un martello che batte sull'incudine, simbolo del sestiere e visibile anche sulla bandiera.
A segnare il confine del Sestiere, sempre su Via Quatrario, la piccola Postergola, accesso secondario alla città ed oggi chiamata comunemente Porta Molina.
Percorrendo Via Trozzi e Via San Cosimo, si giunge in Via Peligna, dove si trova il Palazzo Meliorati. Costruito ai primi del '500 ed appartenuto a Ludovico Magagnini, Sindaco della città, l'edifico si raccoglie attorno ad una piccola corte lungo un lato della quale spicca un loggiato a tutto sesto. Adiacente a questo c'è il Palazzo Ginnetti, di costruzione quattrocentesca e recante un timpano del '500 ed un altro in stile spagnolo del '600.
Attraversando Piazza Salvatore Tommasi è irrinunciabile la sosta in Piazza XX Settembre, dove l'ex convento dei Gesuiti, oggi sede del Liceo Classico, fa da sfondo alla statua del poeta latino Ovidio Nasone, collocata nel cuore della Piazza nel 1925.
Infine possiamo osservare il Palazzo Di Giovanni dalle Palle "viniziano de Sermona", il cui portale d'ingresso, di età barocca, si trova su Corso Ovidio.
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